Categorie di lavoro dell’articolista freelance e come gestirle

Organizzare lavoro per freelance
Marco Ponteprino

Marco Ponteprino

Articolista, Copywriter, Newser, SEO ma sopprattutto appassionato di Web & Web Marketing.
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La vita da freelance non è regolare come quella di un impiegato con un contratto sicuro.

Seppur stimolante, questo tipo di lavoro comporta alcuni drastici e imprevedibili cambi di ritmo.

In alcuni periodi potresti essere sommerso di lavoro, saltare pasti o stare davanti al computer fino ad orari impensabili. In altri giorni, ma anche intere settimane, potresti letteralmente girarti i pollici.

Quando c’è calma piatta però, un articolista freelance che si rispetti sa bene che rilassarsi e oziare è un grave errore.

A livello pratico dunque, la gestione del ritmo di lavoro è uno dei lati più difficili da affrontare per ottenere risultati concreti a fine mese.

Come cercare di gestire il ritmo di lavoro

A volte sembra che i committenti, si organizzino di proposito per tempestarti con svariate richieste in contemporanea.

Molto spesso mi trovo in situazioni che mi ricordano gli equilibrismi dei piatti cinesi. In queste circostanze un pizzico di diplomazia e una buona dose di organizzazione può davvero fare la differenza.

Se da una parte è piacevole, questo può ingolfare la tua macchina organizzativa e creare non pochi problemi.

Non solo: con tutta probabilità, hanno anche una gran fretta!

Dal loro punto di vista, sono giustamente “i clienti” e pretendono di essere soddisfatti sia in ottica qualità che soprattutto lato tempistiche.

Poco importa che tu stia collaborando con un’altra decina di persone, tutte con le medesime esigenze.

Suddividi il lavoro in 3 macro categorie

Portarti avanti con i contenuti da consegnare può esserti dunque di vitale importanza, così come avere sotto controllo i ritmi lavorativi.

In questi casi, anche i migliori strumenti per articolisti possono risultare inefficaci se non li abbini ad alcune logiche organizzative.

Dal mio punto di vista, un’ottima soluzione può essere la suddivisione dei vari clienti e delle tipologie di mansioni che gli stessi ci chiedono.

Per comodità dunque, suddivido i miei lavori in tre distinte categorie:

  • i fissi
  • gli autogestiti
  • gli occasionali

A seconda del periodo e delle richieste, la mia giornata prevede una percentuale diversa di tempo da dedicare ad ognuna di esse,

In un mondo ottimale, come vedrai nelle seguenti righe, fissi e autogestiti dovrebbero rappresentare la pressoché totalità della tua attività.

Visto che non tutti siamo così fortunati, spesso bisogna accettare anche pacchetti di articoli “riempitivi” per arrotondare un po’.

D’altro canto, essere freelance significa non avere contratti e dunque convivere con un pizzico di precarietà e imprevedibilità.

Di seguito andrò ad illustrarti la suddivisione che utilizzo per gestire al meglio il flusso di lavoro.

Lavori fissi

Questi dovrebbero rappresentare l’ossatura dell’attività di chi si occupa, a livello professionale, di scrittura online.

Un numero fisso di articoli a settimana/mese e termini di consegna ben chiari o pacchetti ciclici sono importanti per la stabilità lavorativa.

In questo contesto sono, per esempio, le news assegnate quotidianamente da un caporedattore e da consegnare nel giro di poche decine di minuti o, al massimo, ore.

Tutto prevedibile: il che, come ben saprai da freelance, è tutt’altro fuorché uno svantaggio.

Lavori autogestiti

Nella mia esperienza personale, sto collaborando con due progetti del genere.

Hai un budget con range mensile minimo e massimo entro cui muoverti. All’interno di questo margine puoi organizzare i ritmi in piena libertà.

Niente tempi di consegna specifici, niente affanni… se sai organizzarti, diventa un vero piacere scrivere in questi contesti.

Un consiglio importante: anche se pagano poco, i committenti che offrono questa formula ti consentono l’opportunità di stabilizzare il tuo lavoro in base a quanto sei impegnato.

Sacrificare qualche spicciolo per avere un “ammortizzatore” può essere un ottimo compromesso.

Quando hai meno da scrivere per clienti fissi e occasionali, puoi comunque sostenere il tuo bilancio aumentando il ritmo di scrittura degli autogestiti.

Allo stesso tempo, in caso di boom imprevedibile di richieste, per quanto concerne i pacchetti extra, puoi parzialmente rallentare il budget di tempo/guadagno in questo settore.

Lavori occasionali

Non tutti i committenti hanno bisogno costante di articoli.

Alcuni potrebbero non contattarti anche per mesi e poi, un bel giorno, si fanno sentire con un bel pacchetto di contenuti da preparare.

Queste collaborazioni non continuative possono costituire, in determinati periodi dell’anno, un sovraccarico non indifferente al lavoro. A livello pratico, stiamo parlando di una variabile che può comunque essere tenuta in qualche modo sotto controllo.

Quando sei impegnato con diversi siti di affiliazione, per esempio, il Black Friday e il periodo natalizio, possono essere un buon momento per pacchetti estemporanei in aggiunta alle mansioni standard. Anche temi come il turismo può avere delle stagioni predeterminate (estiva o invernale) in cui il lavoro accelera.

Non farti cogliere impreparato: se hai committenti che lavorano in questo settore, puoi contattarli con un po’ di anticipo oppure lasciarti un po’ di margine per eventuali pacchetti improvvisi.

Nota bene: così come puoi abbassare un po’ i prezzi con committenti regolari, devi regolarti in maniera opposta con chi si fa sentire solo a livello occasionale.

Il prezzo di questi lavori infatti, dovrebbe scontare proprio la necessità di rimodulare il tuo ritmo lavorativo.

Gestione dei singoli lavori

Secondo alcune ricerche, mantenere il focus su un singolo lavoro per più tempo aumenta la produttività. Devo essere sincero: in parte, non sono d’accordo con questa affermazione.

Hai mai provato a fare news su news per 5-6 ore al giorno? Come ti senti a fine giornata?

Se è vero che cambiare committente richiede una sorta di “reset” mentale, se lavori online avrai comunque bisogno di periodiche pause, che tu intenda seguire la famosa tecnica del pomodoro o meno.

In questo senso, cerco di non focalizzarmi mai più di 90 minuti su un singolo articolo o comunque su un singolo tipo di contenuto (sia esso news, scheda prodotto, recensione o guida). Nel mio caso specifico, questo mi permette di alternare i lavori e di fare molto di più nell’arco di una giornata.

Come appare logico però, tu potresti avere dei ritmi lavorativi diversi. Prendi queste considerazioni come soggettive e da adattare al tuo contesto e stile di lavoro.

Una questione di percentuali ed equilibri

Un freelance in questo settore molto spesso non sa, da una settimana all’altra, quanto avrà da scrivere

Questo significa che dovresti sempre portarti avanti, cercando di smaltire i pacchetti il prima possibile per poi attendere l’evolversi della situazione.

Nonostante clienti fissi e autogestibili, dovrai sempre fare i conti con periodi di affanno e altri di ritmi blandi.

Visto che, almeno a livello di lavoro, sono particolarmente pignolo, utilizzo delle percentuali per suddividere i committenti e tenere sotto controllo pressoché qualunque sbalzo di ritmo.

L’80% delle mie attività sono costituite da lavori fissi e autogestiti, lasciando un 20% di margine per i pacchetti occasionali.

Se questi vanno oltre il 20%, mi limito a rifiutarli, per tutelare ritmo e qualità di fissi e autogestiti. Come ho curiosamente scoperto di recente, questi valori si ricordano vagamente il principio di Pareto.

Se proprio non sai come passare il tempo nei momenti di magra, ricorda che mantenerti aggiornato in questo contesto è indispensabile.

Quando hai un paio di ore libere dunque, concentrati sulle novità del settore, sfrutta corsi, webinar o libri per studiare e approfondire tutto ciò che riguarda la tua attività.

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