Scrivere testi con l’Intelligenza Artificiale: pro e contro

IA
Marco Ponteprino

Marco Ponteprino

Articolista, Copywriter, Newser, SEO ma sopprattutto appassionato di Web & Web Marketing.
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La possibilità di scrivere testi con l’Intelligenza Artificiale ha scatenato il panico nel settore del Web Writing. Per qualcuno è l’apocalisse, per altri la possibilità di risparmiare tempo e denaro. Ma è davvero così?

Ormai è passato oltre un anno dall’apparizione, più o meno inaspettata, di ChatGPT e di chatbot simili.

Come è facile intuire, l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale generativa ha portato a un vero e proprio “terremoto tecnologico”. Di mese in mese, sono sempre più i settori che sembrano minacciati dall’utilizzo (o meglio abuso) di tali servizi.

Il Web Writing, in tal senso, è stato forse il primo a risentirne con percezioni contrastanti.

ChatGPT di OpenAI è una forma di IA basata sui LLM (Large Language Models), ovvero un algoritmo alimentato da un numero enorme di materiale testuale.

Ad allarmarsi è stato il “sottobosco” di hobbisti o chi era alle prime armi. Soprattutto nel contesto italiano, dove le retribuzioni per chi intraprende questa attività erano già meno che modeste, l’impatto è stato devastante.

Vi è però anche un lato positivo per chi lavora seriamente. Chi cercava mediocri mestieranti, rielaboratori di testi, “Spintax-man” da tanto al chilo, è stato accontentato: ora può avere i suoi articoli a titolo senza spendere un euro.

I committenti meno lungimiranti, hanno preso la palla al balzo, sfruttando le chabot come generatori di testi con parole chiave che “sparano” articoli gratis.

Tutto ciò significa che i pezzi generati tramite intelligenza artificiale non sono validi? No, ma non è possibile copiare-incollare ciò che sputa fuori ChatGPT senza darci neanche uno sguardo. Al netto del fatto che i prompt bisogna saperli scrivere (e non è poi così scontato).

Ci ritroviamo dunque nella curiosa situazione in cui, committenti che pagavano due euro un contenuto, si trovano a sistemare un articolo spendendo un’ora per trovare il prompt adatto e per “aggiustare” il contenuto ottenuto… ma ne vale davvero la pena?

Poi c’è la questione del self publishing, con interi libri scritti e prodotti interamente dall’IA. Ma siamo sicuri che siano prodotti validi oppure sia solo un metodo per sfornare soldi e riempire il mercato di libri-spazzatura?

Come scrivere testi con Intelligenza Artificiale: la figura del “promptista”

Scrivere testi con l’Intelligenza Artificiale non vuol dire delegare tutto il lavoro all’IA. Bensì appoggiarsi a uno strumento in grado di facilitare i compiti dell’articolista ma che, almeno allo stato attuale, non lo può sostituire del tutto.

Cosa significa tutto ciò? Secondo il mio personale punto di vista, i chatbot sono un valido alleato per l’articolista, a patto che questo sappia come digitare i prompt.

Saper comunicare con l’IA è una skill che diventerà fondamentale nei prossimi anni. E questo è apprezzabile non solo per la scrittura online.

Troppo spesso, infatti, l’utente si dimentica quasi di parlare con una macchina. I chatbot non sono “intelligenti” nel vero senso della parola, hanno dunque difficoltà a comprendere significati sottintesi. Per parlare la loro stessa lingua, è bene essere esaustivi e non lasciare spazio alla libertà di interpretazione.

Al momento attuale, non stiamo ancora parlando di vere e proprie entità senzienti. Dunque, è molto importante capire come approcciarsi con le varie IA e, proprio per questo, saper digitare i prompt giusti è essenziale.

In questo senso, la parola d’ordine è specificità.

Digitare un prompt di tipo “scrivimi un articolo sugli antichi romani” può portare a risultati imprevedibili e, spesso, di scarsa qualità (le già citate supercazzole sono sempre dietro l’angolo).

Fornire un prompt più strutturato come “scrivimi un pezzo sugli antichi romani, in particolare sull’età repubblicana, includendo keyword come guerre puniche e guerre sannitiche, facendo riferimenti a personaggi di spicco del periodo, inserendo due H2 nel testo” porta a risultati maggiori.

Con direttive così chiare e strutturate, il chatbot non può far altro che un discreto lavoro. E ho detto “discreto” non a caso.

A meno di non lavorare su testi molto contenuti, come meta-description, schede prodotto o inserzioni pubblicitarie, per conseguire il meglio dall’output ottenuto è necessario lavorarci su manualmente.

Macchina da scrivere

Da sola l’IA non basta (ancora)

Ad oggi, 2024, quanto detto finora non basta per realizzare un contenuto di valore. Per scrivere testi con l’Intelligenza Artificiale che non siano riempitivi fini a se stessi, l’intervento umano è ancora essenziale.

Per elaborare un contenuto realmente efficace, oltre a una revisione, è necessario:

  • Aggiustare i sottotitoli, magari rendendoli più piacevoli o avvincenti;
  • Trovare dei sinonimi più adatti alla frase/contesto;
  • Integrare l’articolo nella struttura di un sito attraverso link;
  • Integrare immagini, embed video o altro;
  • Aggiungere eventuali link esterni (non ti fanno paura, vero?).

Nota bene: a volte l’IA prende ancora topiche clamorose. Non affidarti al 100% a ciò che dice e verifica le fonti, se possibile.

Come “collaborare” con l’Intelligenza Artificiale per creare testi

In alcuni casi, soprattutto per articoli molto lunghi, trovo utile chiedere consiglio all’IA per quanto riguarda la struttura del contenuto. Quando ho tanti argomenti da trattare, in particolar modo se mi piacciono, vado un po’ in confusione… un freddo bot, in questo senso, può essere un valido aiuto.

Un altro impiego pratico è quando devo realizzare un articolo-lista, con “I 5 metodi per…” o “I 7 segreti per…”. Un utilizzo basilare, quasi stupido… ma capace di fornire spunti molto validi per chi intende avere un approccio sano e costruttivo con questa tecnologia.

Scrivere articoli con l’IA? Non solo ChatGPT

Il generatore testi con Intelligenza Artificiale per eccellenza è, senza dubbio, ChatGPT. Questo può essere utile per alcuni contenuti di dimensioni modeste o per la stesura di una struttura di testo ma, per realizzare veri e propri contenuti complessi, non rappresenta una soluzione ideale.

A tal proposito, posso citare alcuni strumenti di cui ho sentito parlare e che potrebbero essere interessanti sotto questo punto di vista.

Copy.ai

Conosco un paio di web writer che utilizzano questo tool, di solito per meta-description o quando lavorano sui social network.

Copy.ai, oltre ad offrire la possibilità di lavorare anche in italiano (così come tutti gli altri servizi che citerò), propone una sottoscrizione gratuita che fornisce una prova concreta delle sue capacità, con 2.000 parole generate al mese senza alcun tipo di spesa.

Il piano successivo (ovvero il Pro), costa 36 dollari al mese non ha limite nella generazione e consente l’accesso alla piattaforma da 5 diverse postazioni.

Anyword

Anyword, rispetto agli altri nomi di questa lista, è rivolto in modo più pertinente ai copywriter ed esperti SEO freelance, con una serie di strumenti specifici che consentono la realizzazione di landing page e altre funzioni utili a chi si occupa di Web Marketing.

Il sistema di generazione di parole funziona a crediti, così come avviene per tanti altri servizi simili. Per conoscere meglio Anyword esiste una prova da 7 giorni mentre le sottoscrizioni partono dai 39 dollari in su.

Jasper

Jasper è uno strumento adatto in modo particolare per articoli più lunghi. Allo stesso tempo, però, l’unica opportunità di avvicinamento al tool è un trial di 7 giorni, con forti limiti rispetto ai contenuti generabili.

Tra i vantaggi legati a questo servizio vi è un’estensione per Chrome, che permette di integrare il suo funzionamento con Google Docs e WordPress.

Jasper costa un po’ di più rispetto a Copy.ai e ha dei limiti maggiori, confermandosi comunque utile per chi vuole creare contenuti evergreen. Prezzo? La sottoscrizione base parte da 39 dollari.

Rytr

Per cominciare a scrivere testi con l’Intelligenza Artificiale spendendo una cifra molto contenuta (il piano Server plan costa 9 dollari al mese) o addirittura nulla, Rytr è la soluzione ideale.

Già solo con l’account gratuito questo strumento offre:

  • Generazione di 10.000 caratteri (occhio, non parole) al mese;
  • 30 linguaggi supportati;
  • 20 toni di scrittura;
  • Sistema di controllo antiplagio integrato;
  • Generazione 5 immagini al mese tramite IA.

Un pacchetto davvero niente male.

Le piattaforme appena citate, come è facile intuire, rappresentano solo una piccola parte di ciò che è in grado di offrire il Web. Ho voluto nominare solo quelle che ho potuto provare o di cui mi hanno parlato alcuni colleghi.

Nei prossimi mesi e anni, vedremo senza ombra di dubbio il fiorire di servizi che promettono di scrivere con l’IA. Non ci resta che attendere e dare libero sfogo alla nostra curiosità, soprattutto quando vengono proposte prove gratuite.

Copywriter, un lavoro da non sottovalutare

Considerazioni finali

Riassumendo, al lavoro del Web Writer si è ormai affiancato quello di promptista. Per scrivere un articolo lungo, articolato e complesso, anche solo per questioni di struttura, l’IA può essere molto utile.

Ignorare a prescindere questi strumenti, significa senza ombra di dubbio essere tagliati fuori dal mercato. Allo stesso tempo, abusarne può rappresentare un pericolo per l’articolista e per il settore più in generale.

Certo, per i committenti senza scrupoli questo è l’Eldorado. Così come gli studenti che si impegnano a realizzare temi con Intelligenza Artificiale, perderanno tempo prezioso per risistemare i testi partoriti dall’IA, oppure si limiteranno a un semplice copia e incolla, convinti di aver fatto un ottimo lavoro.

Sta a chi scrive e agli amministratori dei siti cercare di evitare l’innesco di un vero e proprio circolo vizioso. Le IA si alimentano attraverso contenuti del Web e, senza articolisti che “riforniscono” la rete, nel giro di pochi anni questi enormi e complessi algoritmi andranno a creare un loop pericoloso, caratterizzato dalla cannibalizzazione dei contenuti.

Ciò andrebbe a minare proprio ciò che ha sancito il successo di Internet, ovvero la sua dinamicità e la sua capacità di evolversi. In tal senso, nei prossimi anni, una delle più grandi sfide per l’intera umanità sarà quella di trovare il giusto equilibrio.

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