Come organizzo la mia giornata lavorativa: produttività e non solo

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Marco Ponteprino

Marco Ponteprino

Articolista, Copywriter, Newser, SEO ma sopprattutto appassionato di Web & Web Marketing.
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Da quando ho cominciato a lavorare in questo settore non ho mai smesso di credere che organizzare nel modo migliore possibile la giornata fosse la chiave del successo.

Dopo i primi mesi in cui mi sono letteralmente buttato a capofitto sul lavoro, con conseguenze anche fisiche nel lungo periodo, ho cercato di trovare un mio equilibrio personale.

Questo percorso è passato da sveglie a orari improponibili, cicli di sonno/lavoro estenuanti e altre “torture” senza senso.

Ascoltando le mie sensazioni, il mio fisico e con uno sguardo ai risultati ottenuti, sono infine riuscito a trovare un certo bilanciamento che reputo alquanto interessante.

In questo articolo proverò a raccontarti come pianifico la mia giornata, avendo aumentato a dismisura la produttività rispetto ai primi mesi, e forse anche anni, di attività.

Il “perfetto” equilibrio instabile della mia giornata lavorativa

Attenzione: se c’è una cosa che ho imparato è che una giornata di lavoro tipo può variare molto, anche di mese in mese.

Se sei un freelance, infatti, sai bene come il nostro mestiere non offre certezze, anzi tutt’altro.

La possibilità di organizzare la tua giornata lavorativa è un’arma a doppio taglio: potresti rilassarti troppo, mandando tutto in rovina, oppure potresti sovraccaricarti, con conseguenze come burnout e altri problemi psicologici o fisici.

Trovare un equilibrio instabile è molto difficile, visto che devi essere sempre pronto a cambiare il tuo piano giornata per adattarlo a clienti ed esigenze lavorative.

Nonostante ciò, con l’esperienza, è possibile creare uno schema “a slot” capace di assorbire al meglio probabili cambiamenti in corsa.

La mattina super produttiva

Da quasi due anni non utilizzo la sveglia. Andando a dormire pressoché sempre alla stessa ora, infatti, mi sveglio sempre tra le 6.40 e le 7.00.

Prima di cominciare la giornata lavorativa è d’obbligo un bicchiere d’acqua e un caffè, possibilmente da sorseggiare mentre guardo il sole sorgere sul mar Nero. Niente colazione, almeno per il momento.

Alle 7.10 si comincia.

Tieni presente che non vivo in Italia e, essendo più a est, sono un’ora avanti: ciò significa che sono operativo già alle 6.10 italiane. Un vantaggio non da poco con alcune mansioni che richiedono pubblicazioni tempestive.

Qui va fatta una doverosa premessa. Ho provato soluzioni come la famosa tecnica del pomodoro, ma senza particolare successo o incrementi di produttività.

Fino a qualche anno fa, semplicemente, partivo a razzo fino a quando cominciavo a sentirmi un po’ affaticato per poi fermarmi a riprendere fiato. Con il passare degli anni e con l’avanzare dell’età, ho cercato di trovare un mio equilibrio.

La prima pausa arriva, di solito, intorno alle 8.208.30. Per “pausa”, intendo che vado a sdraiarmi per un quarto d’ora, coprendomi gli occhi con una mascherina. In questo modo mi rilasso e, allo stesso tempo, riposo la vista.

Fatto ciò, riprendo a lavorare fino alle 9.30. L’estrema produttività mi porta, già a questa ora, ad aver fatto buona parte delle mie mansioni quotidiane per quanto riguarda la scrittura.

Dunque, è tempo della colazione vera e propria. Qui vorrei proprio soffermarmi sull’importanza di questo pasto e di come lo affronto personalmente.

In genere la mia colazione è costituita da:

  • una banana più un altro frutto (a volte taglio corto e opto per un frullato);
  • un paio di noci o 3-4 mandorle;
  • un quadratino di cioccolato fondente.

Questo mi permette di limitare la quantità, che altrimenti mi appesantirebbe in modo eccessivo, senza rinunciare comunque a un po’ di “sostanza”.

Finito lo spuntino, faccio giusto 5-10 minuti di esercizi fisici, soprattutto per quanto riguarda mani, braccia e cervicale. Nulla di impegnativo, ma quanto basta per mantenermi attivo.

Mai sottovalutare un minimo di esercizio fisico: anche il lavoro alla scrivania sa essere usurante.

A questo punto, dalle 10.00 circa alle 11.30 faccio un’unica tirata di lavoro, portando a termine la mia giornata sotto il punto di vista della scrittura.

A quest’ora, infatti, scatta la preparazione pranzo. Esistono molti freelance che optano per ordinare direttamente pranzo e cena dai ristoranti per risparmiare tempo. Qui i costi sono molto più contenuti rispetto all’Italia dunque, per praticità, molti evitano di cucinare.

Per me, invece, si tratta di una sorta di mansione “defaticante”, dunque trovo piacevole mettermi un po’ dietro ai fornelli.

Fase post-pranzo

Dopo la fase pranzo vi è un momento di relax, a cui fa seguito l’immancabile pennichella. D’altro canto, quando superi i quarant’anni, quest’ultima si comincia ad apprezzare non poco.

In genere torno operativo intorno alle 13.30, togliendomi le vesti dell’articolista/copywriter e vestendo quelle del SEO freelance.

Armato dell’immancabile tazza di tè, karkadè o timo, per due ore mi occupo di reportistica, analisi dei dati, strategie varie e quant’altro.

Alle 15.30 scatta l’ultima grande pausa della giornata. Fino alle 16.3016.45, infatti, mi dedico ad attività come andare a fare la spesa, palestra o una semplice passeggiata.

Poco dopo le 17.00 arriva il momento studio. Di solito questo prevede un’ora intensa, con corsi pratici che seguo attivamente prendendo appunti.

Dopo le 18.00, il mio studio continua ma dedicandomi ad attività meno impegnative. Ciò significa che cerco letteralmente di immergermi nei settori in cui lavoro, ascoltando webinar e live, ma anche leggendo post sui social o newsletter inerenti il mio lavoro.

postazione studio

Ecco la mia postazione di studio. Se sei un “bambino” degli anni ’80 noterai la chicca del portapenne.

Sera, fase pre-sonno e sonno

Alle 19.00 scatta l’ora di cena, e per le 19.45 di solito sono libero.

Quando ho ancora energia tendo a cercare di dedicarmi al gaming, in quanto ho scoperto che per me costituisce una sorta di meditazione che mi consente di “staccare” dalla giornata lavorativa.

Molto più spesso, mi guardo in streaming qualche vecchio film o un documentario, a volte ascolto qualche podcast, sonnecchiando sul divano.

Per le 23.00, massimo 23.20, scatta l’ora sonno. Per poter riposare al meglio tendo ad adottare diverse regole che seguo senza eccezioni, ovvero:

  • non mangio nulla due ore prima di andare a letto;
  • niente display luminosi in camera da letto, con lo smartphone che resta tassativamente in soggiorno e con il Wi-Fi disattivato;
  • quando possibile tengo una temperatura molto bassa in camera per facilitare il sonno;
  • assumo melatonina prima di coricarmi, anche se in quantità minima.

Il weekend

Ebbene sì, pur mantenendo la domenica come giornata libera, considero il sabato come giornata lavorativa o comunque in qualche modo produttiva.

In questo caso, la mattina si svolge pressoché come qualunque altra giornata della settimana. A seconda di cosa è avvenuto nei cinque giorni precedenti infatti, tendo a recuperare articoli o mansioni SEO che ho trascurato.

Il sabato è la mia giornata “jolly”, che mi permette di recuperare se sono rimasto indietro con articoli o mansioni di altro tipo.

Il pomeriggio, invece, è interamente dedicato ai miei progetti, tra cui questo sito (che a dirla tutta sto trascurando un po’). Il tutto, con un ritmo da “sabato pomeriggio” dunque molto più rilassato rispetto ai cinque giorni precedenti.

Conclusioni

Trovare il tuo equilibrio è importante, per mantenere un ritmo di lavoro adeguato senza intaccare la qualità dello stesso.

Cerca sempre qualche attività che ti consenta di “staccare la spina” a fine giornata e prendi almeno un giorno libero a settimana.

Nei lavori cerebrali, il sovraccarico non paga. Puoi anche produrre di più ma, inevitabilmente, il tuo lavoro calerà in modo drastico per quanto riguarda la qualità.

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