Come guadagnare con un sito Web: le 6 strategie principali

Guadagnare sito Web
Marco Ponteprino

Marco Ponteprino

Articolista, Copywriter, Newser, SEO ma sopprattutto appassionato di Web & Web Marketing.
Facebook
Twitter
LinkedIn
Pocket

Guadagnare con un sito Web è davvero difficile? Online esistono guru che giurano di guadagnare cifre a quattro zeri ogni mese ma, se sei una persona sveglia, sai bene come non sia così facile.

Chi non ha mai creato un proprio sito, difficilmente può capire cosa significa.

La preparazione, l’impegno, le ore passate per modellare il progetto sulla tua personalissima idea.

La tua “creatura” online è qualcosa di molto prezioso, non solo per questioni sentimentali!

Il motore di tutto ciò è, senza ombra di dubbio, una grande passione. Ma hai mai pensato che questa può anche diventare una fonte di guadagno?

Tanto gli e-Commerce quanto i blog editoriali possono, se supportati da un’adeguata strategia, farti incassare denaro… e non poco.

Se sai lavorare nel modo giusto, forse non diventerai milionario, ma puoi di certo mettere parecchi euro in più nelle tue tasche ogni fine del mese.

In questo articolo volevo proprio descriverti le diverse strade che puoi percorrere per guadagnare dal tuo sito Internet, valutando pro e contro di ogni soluzione.

Come guadagnare con un sito Web? Parola d’ordine programmazione

La chiave di svolta, secondo il mio parere, è la programmazione.

Se nei primi anni 2000 bastava una buona idea per lanciarsi sul Web e poi raccogliere i frutti, oggi la rete non offre più così tante aree inesplorate.

Avviare un progetto online senza avere idea di come monetizzarlo in futuro è pura follia.

Perché te lo dico? Semplice, ci sono cascato anche io qualche anno fa.

Ho individuato una nicchia con poca concorrenza in un settore virtualmente redditizio.

Mi ci sono tuffato senza troppe domande, consapevole che mi sarei posizionato sui motori di ricerca con facilità. Ho speso ore a progettare il sito, decine di articoli scritti di mio pugno e tanti altri commissionati ad articolisti esterni (con relativi costi).

Quando ho raggiunto un numero elevato di visite, ho deciso che era il momento giusto per battere cassa ho però fatto i conti con la dura realtà.

Non avendo programmato a priori e con precisione come sfruttare sito e posizionamenti, ho realizzato una vera e propria cattedrale nel deserto.

Per fortuna ho imparato dal mio errore e, ora, sono qui per evitare che tu lo ripeta.

Forse, in questo momento, ti trovi nella mia stessa situazione di qualche tempo fa. Stai sfornando articoli, vedendo le visite che crescono di settimana in settimana.

Il tuo progetto cresce a vista d’occhio ma non hai ancora avuto tempo (o forse non hai neanche considerato) come puoi guadagnare con il tuo sito.

Aspetta! Fermati un attimo e rifletti su cosa stai facendo.

Cerca di capire, il prima possibile, come far fruttare la tua passione e il tuo impegno.

Potresti far fare il salto di qualità del tuo progetto affidandoti a qualcuno che può occuparsi dell’aspetto SEO, in questo modo puoi rendere visibile a più persone il tuo duro lavoro.

Con qualche tecnica e consiglio per monetizzare, come ti mostrerò in seguito, puoi trovare una nuova e piacevole fonte di guadagno.

6 metodi per monetizzare un sito Web

Come guadagnare soldi con un sito Web? Per una domanda del genere non una singola formula magica.

Per fortuna, allo stato attuale esistono diverse vie che puoi percorrere. Puoi fare una scelta mirata a ottimizzare le entrate oppure optare per il miglior rapporto tempo/introiti.

Tutto dipende da diversi fattori come:

  • il tuo obiettivo;
  • il tempo che puoi impegnare nel tuo progetto;
  • la tua possibilità (o meno) in termini di investimenti;
  • la nicchia che tratti.

Puoi voler mantenere una natura “hobbistica” del sito Web ma, al contempo, ripagarti hosting, dominio e quanto basta per mangiarti una bella pizza il sabato sera.

Di contro, puoi cercare di far diventare il tuo progetto online la tua occupazione principale, impegnando tempo e denaro per avere un ritorno economico sul medio-lungo termine.

Analizziamo dunque quelli che, secondo il mio parere, sono i principali metodi di guadagno per chi possiede un sito.

 

1- Pubblicità e banner

Il settore dell’advertising è, senza ombra di dubbio, uno dei metodi più “classici” per monetizzare sul Web.

Così come i banali cartelloni stradali, piazzando un bel banner sotto il naso di chi visita il tuo sito puoi ottenere delle commissioni.

Piazzando pubblicità in linea con il tuo target (o adottare un sistema che lo fa per te), puoi diventare molto appetibile per gli inserzionisti. Se invece cercherai di vendere pentole da cucina su un sito che si occupa di finanza… beh, la situazione si complica un po’!

Con questo indirizzo puoi avere due approcci possibili.

La remunerazione tramite PPI (Pay Per Impression) ti permette di ottenere denaro ogni volta che il banner viene visionato (di solito si ragiona su 1.000 visualizzazioni).

Visto la passività del visitatore, queste vengono pagate cifre ormai ridicole.

Molto più diffusa è la soluzione PPC (Pay per click) adottata ampiamente anche nel contesto SEM.

In questo secondo caso, l’inserzionista paga il proprietario del sito ogni volta che un visitatore clicca su un determinato banner.

Qui gli introiti sono maggiori, ma devi giocare bene le tue carte.

Sempre senza infastidire l’utente o trarlo in inganno, devi trovare il modo di facilitare questo tipo di interazione.

A prescindere dalla tua scelta, sia PPI che PPC, esistono diverse piattaforme che permettono di gestire campagne pubblicitarie basate sui banner.

In tale contesto, per affidabilità, Google AdSense resta forse l’opzione migliore possibile.

Monetizzare sito con AdSense era, qualche anno fa, molto comune. Oggi i compensi (sia PPI che PPC) sono ormai bassissimi. Dunque, ti consiglio questa soluzione solo se hai decine e decine di migliaia di visite al giorno.

L’alternativa, in molti casi ancora più comoda, è quella di vendere (o meglio affittare) direttamente i banner agli inserzionisti.

La riuscita o meno di questa operazione dipende molto sia dalle tue abilità da PR che dall’argomento trattato nel sito/articolo.

Banner sito Web

2- Affiliazioni

L’affiliate marketing è un settore in forte ascesa, anche per merito di Amazon che ne fa ampio utilizzo.

Ti è mai capitato di trovare degli articoli che parlano di un prodotto, magari tecnologico, in cui sono presenti dei banner del noto store digitale? Bene, quel sito è un affiliato Amazon.

Ogni vendita effettuata da Amazon a utenti che sono passati attraverso quel banner, comportano al webmaster un guadagno che, a seconda del caso, spazia dall’1% fino al 20%.

Va però detto che esistono tanti altri programmi di affiliazione, più o meno verticali (e più o meno affidabili).

Se il tuo progetto online offre temi che ben si prestano a questo modello di business, potresti avere tra le mani una buona possibilità per monetizzare il tuo sito.

3- Paywall/Newsletter a pagamento

L’affiliate marketing è un modo per guadagnare con un blog o un sito simile, ma se hai un progetto editoriale o un magazine esistono altre vie percorribili.

Il Paywall è una di queste, anche se te la sconsiglio.

Attraverso questa formula, infatti, andrai a proporre al visitatore solo una parte dei tuoi articoli. Per ottenere pieno accesso agli stessi, l’utente deve mettere mano al portafogli.

Inutile che ti ricordi come, a meno che tu non sia il direttore di un quotidiano nazionale o di un sito super specialistico (e di grande fama), difficilmente troverai sul mercato di lingua italiana qualcuno disposto a pagarti per avere accesso ai tuoi contenuti.

Paywall e newsletter a pagamento al di fuori del mercato anglofono non sono ancora affermati. Opta per questa soluzione solo se il tuo sito tratta argomenti specifici ancora non affrontati da altri oppure esclusivi e/o altamente ricercati.

Discorso simile anche per le newsletter a pagamento che, nel contesto anglofono sono invece molto più efficaci.

Piattaforme come Substack, un servizio che è un punto d’incontro tra il concetto di sito e newsletter, permette di pubblicare contenuti per tutti e di riservare alcuni di essi solo agli abbonati.

Di fatto, il discorso è simile a quello dei Paywall anche se, a mio personale parere, risulta meno fastidioso per l’utente.

Nel primo caso, infatti, dopo aver ingolosito il visitatore con poche righe gli chiedi del denaro. Nel secondo, invece, offri contenuti gratis e, a parte, un a sorta di contenuti esclusivi a pagamento.

Email e newsletter

4- Donazioni, crowdfunding e simili

Abbiamo parlato di una pizza al sabato sera? Bene, se vuoi giusto toglierti la soddisfazione di qualche euro extra con il tuo sito, puoi sempre ricorrere alle donazioni.

Ti è mai capitato di visitare un sito dove viene chiesto, per dimostrare apprezzamento rispetto ai contenuti, di offrire una birra al webmaster?

Bene, adottando questo “business” non diventerai di certo ricco. Nonostante ciò, se hai molti visitatori affezionati, puoi comunque racimolare una cifra rispettabile.

Il modello crowdfunding (finanziamento collettivo tradotto letteralmente in italiano) è un’alternativa un po’ più raffinata rispetto alle donazioni.

Questa è applicabile anche a tanti altri progetti, andando ben oltre siti Web e simili. Non per niente, negli ultimi anni piattaforme che gestiscono queste modalità di finanziamento stanno vivendo una considerevole popolarità.

Si tratta di una sorta di “collaborazione di massa” con gli utenti stessi che finanziano un progetto o la produzione di un bene.

Con un po’ di fantasia, puoi trovare delle soluzioni del genere.

5- Vendita di link/guest post

So cosa stai pensando: la storia della qualità, Google che non vede di buon occhio i link artificiali e tante altre belle favole…

Guardami negli occhi (virtuali) e parliamoci chiaramente: la vendita di guest post è una pratica diffusa, tanto che costituisce un vero e proprio mercato.

Non si tratta di una tecnica per guadagnare con il tuo sito che puoi portare avanti in modo costante.

I cosiddetti “contenitori di guest post” non sono visti bene nell’ambiente, dunque non puoi limitarti a vendere link a raffica. Devi diluire i guest post con gli altri contenuti del sito, come sempre di valore.

Quanto può valere un link dal tuo sito? Bella domanda, per la quale dovrei preparare un articolo a parte.

Se dai uno sguardo ai gruppi Facebook o ai forum dove avviene la compravendita, puoi notare come vengono utilizzati degli standard di valutazione specifici per determinare il costo dei link.

La categoria trattata ha un peso specifico da non sottovalutare, con ambienti come salute, finanza e turismo che sembrano suscitare particolare interesse.

Storia a parte per settori “delicati” come gambling, adult e simili, molto interessanti lato economico ma con forti limitazioni dovute alla loro natura.

Qui entrano poi in gioco tool che propongono metriche (più o meno affidabili) adottate per determinare i prezzi di vendita.

Il mercato dei link è qualcosa di molto affascinante. Non voglio però virare su un tema diverso da quello della monetizzazione.

6- Vendita del sito

Pensa bene a cosa stai facendo!

Un sito è un asset prezioso e, a meno di non aver fatto errori di valutazione (o di aver impostato un progetto con il chiaro intento di una futura cessione), potresti pentirti di un’eventuale vendita.

Detto ciò, realizzare e vendere siti può comunque essere un’attività soddisfacente per il tuo portafogli.

Anche in questo caso, per ottenere cifre importanti è necessario fare un buon lavoro pregresso.

Affinché un progetto digitale sia interessante lato vendita, devi averlo sviluppato nel modo corretto non per mesi, ma per anni.

Una volta che decidi di vendere il tuo sito Web, puoi ricorrere a una cessione diretta (con potenziali rischi) o a una piattaforma che faccia da intermediario, con annessi commissioni e costi.

Anche in questo caso non voglio annoiarti andando fuori tema, in futuro potrei dedicare un intero articolo a questo tipo di transazioni.

articolo più leggibile web writer copywriter

Quanto puoi guadagnare con il tuo sito?

Potenzialmente non hai limiti, perlomeno se lavori nel contesto anglofono.

In Italia il bacino d’utenza complessivo è più contenuto. Ciò però non è sempre uno svantaggio: avrai infatti meno competizione da affrontare.

Non solo: tieni anche conto che alcuni dei metodi che ti ho appena mostrato sono abbinabili tra loro, dunque puoi contare su un spazio di manovra abbastanza ampio.

Per esempio, potresti piazzare link di affiliazione sul tuo sito e, allo stesso tempo, vendere banner a un’azienda (se la coesistenza è accettata da tutte le parti coinvolte).

Se poi hai un approccio pratico e vuoi ottenere risultati concreti, potresti affidarti a qualcuno per preparare i tuoi contenuti e/o coordinare il tuo team di articolisti.

Mi occupo di SEO e copywriting, avendo accumulato una certa esperienza nel settore nel corso degli anni.

Se vuoi coinvolgermi nel tuo progetto o fare una semplice chiacchierata amichevole, contattami. Sarò lieto di conoscerti 🙂

 

Una piccola considerazione finale

Prima di concludere, però, vorrei soffermarmi su un concetto che vorrei ti fosse molto chiaro.

Guadagnare con un sito Web non significa che i soldi ti cadranno in tasca, senza alcun tipo di sforzo.

Non è facile e non è un gioco: a prescindere dai metodi di monetizzazione, avrai bisogno di spendere tempo e denaro per “coltivare” il tuo progetto.

Spesso, il sito Web è supportato (o supporta) altri canali di comunicazione come social network. Ciò significa un’ulteriore moltiplicazione dell’impegno.

Tieni sempre presente ciò prima di buttarti a capofitto su un progetto con pochi sbocchi o con poche possibilità di monetizzazione effettiva.

Il momento che hai valutato le vie percorribili e che sei convinto della tua idea… buttati!

Con caparbietà e convinzione, potrai di certo rendere il tuo sito una fonte di guadagno capace di toglierti grandi soddisfazioni.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pocket