Cos’è la scrittura di articoli SEO

Scrittura articoli SEO
Marco Ponteprino

Marco Ponteprino

Articolista, Copywriter, Newser, SEO ma sopprattutto appassionato di Web & Web Marketing.
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La scrittura di articoli SEO è indispensabile per ottenere visibilità in rete. Tutto ciò però, è inutile se poi un tuo contenuto non è abbastanza convincente per i visitatori del tuo sito.

Anche se sei in grado di preparare un testo completo, esaustivo e di piacevole lettura, non è detto che tu sia in grado di raggiungere il tuo pubblico in maniera efficace.

Senza un adeguato posizionamento sui motori di ricerca (o traffico ottenuto mediante pubblicità a pagamento) risulterà invisibile alla maggior parte di persone potenzialmente interessate.

Secondo alcuni, i social network sono molto più utili a portare visitatori e lead su un sito Web. In realtà, il traffico generato da Facebook, Instagram e simili, hanno una scadenza troppo breve.

Un post, su qualunque social, genera visite per un tempo limitato e, dopo appena poche ore, diventa obsoleto.

Proprio qui hai il vantaggio strategico nell’ottenere visibilità attraverso i motori di ricerca.

Una volta raggiunta una buona posizione in SERP, questa risulta generalmente più costante per quanto concerne l’apporto di visite.

A meno di keyword stagionali, di cambiamenti repentini nelle ricerche degli utenti o di decrementi di posizionamento, un articolo piazzato in una posizione rilevante in SERP, “lavora” per te in maniera costante, raccogliendo visitatori.

Come si scrivono articoli SEO capaci di posizionarsi e di coinvolgere il pubblico?

Tutto piuttosto semplice… ma non devi mai trascurare la qualità del contenuto stesso!

Dunque, l’arma vincente è saper abbinare alcuni principi SEO con informazioni concrete e di facile fruizione.

Se il testo ha un fine preciso che va oltre la semplice informazione, dovresti avere perlomeno un’infarinatura di copywriting per ottenere risultati apprezzabili.

Pur mantenendo una filosofia the content is king è innegabile che saper “fare l’occhiolino” a Google è, al giorno d’oggi, essenziale per catturare un po’ di visibilità. Un articolista SEO è in grado di compiere un lavoro eccellente sotto questo aspetto!

Se all’inizio combinare le direttive SEO a uno stile di scrittura chiaro e fluido può sembrare difficile, non preoccuparti: con un pizzico di pratica, il tutto ti risulterà ben presto estremamente naturale.

Dunque, a questo punto possiamo immergerci in tematiche molto più tecniche.

Keyword research: il primo passo

Scrivere articoli per posizionarsi e, al contempo, di risultare efficaci a livello di contenuti, non è frutto di ispirazione estemporanea.

Così come in tanti altri ambiti, la pianificazione dovrebbe accompagnarti durante qualunque attività legata al tuo sito o blog. In questo senso, un’adeguata keyword research è essenziale.

Questo tipo di operazione esige grande attenzione e, a seconda del caso, può richiedere molto tempo.

[perfectpullquote align=”right” bordertop=”false” cite=”Non sottovalutare la potenza delle long tail: anche se hanno volumi inferiori, possono offrire SERP meno difficili da scalare e un target di visitatori più specifico.” link=”” color=”#EE5A24″ size=”16″][/perfectpullquote]

Se sei in grado di stilare una keyword research senza farti influenzare dai volumi delle visite, ma concentrandoti principalmente su concetti come pertinenza e intento, puoi ottenere risultati straordinari.

Non solo: se svolgi questo tipo di lavoro con attenzione, ti sarà poi estremamente semplice disegnare la struttura del sito che emergerà quasi naturalmente dalle tue ricerche.

Per esempio, una keyword fat head può, in molti casi, andare a collocarsi in un articolo pillar, mentre, per i contenuti di supporto, si può spesso attingere alle numerose long tail legate alla stessa parola chiave.

Devi però tenere conto che non si tratta di una regola fissa: ogni tema trattato, ogni sito specifico e soprattutto ogni SERP, sono storie a parte.

Titolo e meta description

Ci sono diversi fattori che possono convincere chi sta effettuando una ricerca a cliccare sul link per il tuo articolo rispetto a quello di un competitor:

  • il posizionamento, che permette al tuo articolo di essere messo sotto il naso del visitatore prima degli altri risultati in SERP;
  • il titolo;
  • la meta description, ovvero la descrizione che appare sotto al titolo dell’articolo;
  • l’awareness del sito.

In poche parole, se sei primo in una SERP ma il secondo ha un titolo più accattivante, una meta description che invoglia al clic ed è un sito molto più conosciuto del tuo, potrebbe facilmente farti le scarpe a dispetto dell’opinione di Google.

Il titolo, ovviamente, ha un peso specifico notevole se vuoi convincere una persona a scegliere il tuo articolo.

[perfectpullquote align=”left” bordertop=”false” cite=”Per chi è alle prime armi non è semplice elaborare efficacemente titoli. SEO & copywriting devono coesistere e lo spazio a disposizione è molto poco.” link=”” color=”#EE5A24″ size=”16″][/perfectpullquote]

Lo spazio a disposizione è davvero esiguo e, con appena poche lettere, devi riuscire ad esprimere in maniera esaustiva il contenuto dell’articolo.

La keyword principale per cui è ottimizzato l’articolo deve essere sempre presente e, ad essa, dovrebbe essere abbinato un pizzico di abilità di scrittura.

Se all’interno dell’articolo hai a disposizione centinaia, se non migliaia, di parole per trovare un equilibrio, nel titolo devi condensare copy e ottimizzazione SEO in poche lettere.

Con la meta description hai a disposizione un filo di libertà d’azione in più. Qui infatti, potrai tentare di convincere l’utente a visitare il tuo articolo attraverso 150-160 battute.

Poco, ma non se sei un copywriter di buon livello: in quel caso ti saranno sufficienti per attirare lo sguardo del visitatore come se usassi una calamita!

Struttura di un articolo SEO: blocchi di testo e sottotitoli

La struttura di un articolo ottimizzato lato SEO prevede alcune direttive abbastanza semplici.

[perfectpullquote align=”right” bordertop=”false” cite=”Al giorno d’oggi, proporre a chi visita il tuo sito un blocco compatto di scrittura è un ottimo modo per allontanarlo!” link=”” color=”#EE5A24″ size=”16″][/perfectpullquote] Evitare i muri di parole, per esempio, è utile sia in fase di lettura che sotto il punto di vista del posizionamento.

Sotto questo punto vi sita, ognuno usa una propria tecnica: c’è chi non va mai oltre le 2 o 3 righe di testo, chi si limita a un numero preciso di periodi (solitamente un paio). Altri invece opta per un puro e semplice conteggio di parole.

Nel contesto del layout di un contenuto testuale poi, dovresti utilizzare dei sottotitoli. Ancora una volta, user friendly e pratiche SEO dimostrano di non essere così distanti tra loro.

Un impiego sapiente dei sottotitoli abbinato a grassetti, per esempio, può rendere molto più facile la lettura.

Allo stesso tempo, sfruttare i tag H2 e H3 per rafforzare una keyword (o relative LSI) può essere molto apprezzato da Google.

Contenuti di valore

Come accennato all’inizio di questo articolo, la scrittura di articoli SEO non deve farti perdere di vista l’importanza fondamentale della qualità dei contenuti.

Se è vero che una certa parte di SEO old school parla di keyword density e lunghezza dei testi, dovresti lasciare perdere queste reminiscenze del passato. Gli algoritmi si evolvono e diventano sempre più intelligenti. Non è facile trovare escamotage come qualche anno fa.

Ciò che prepari per il tuo target, deve sempre offrire qualcosa di tangibile, un valore aggiunto particolarmente percepibile.

Ma cosa significa offrire realmente contenuti di valore?

In questo senso, dovresti abbinare il lavoro effettuato con la già citata keyword research abbinata allo studio del profilo tipo di un potenziale visitatore (in casi di business online, si parla di una vera e propria buyer persona).

In base ai risultati di questo studio, puoi programmare anche il tono del testo, se più o meno informale, la terminologia da utilizzare e quant’altro.

Offrire contenuti “su misura” lega profondamente il lettore al tuo sito, che riconoscerà lo stesso come un punto di riferimento nel contesto del settore trattato.

Non solo testo: immagini, embed, infografiche

Una volta che il visitatore raggiunge il tuo sito, cosa vede?

In molti casi, il semplice testo non è sufficientemente efficace. Per buona parte di articoli/argomenti, per esempio, un indice può essere particolarmente apprezzabile dall’utenza.

[perfectpullquote align=”right” bordertop=”false” cite=”Puoi inserire gli indici agli articoli WordPress attraverso alcuni appositi plugin” link=”” color=”#EE5A24″ size=”16″][/perfectpullquote]

A questa soluzione, indicata per articoli lunghi e costituiti da svariati sottotitoli, se ne affiancano altre più comuni.

Per esempio, puoi inserire immagini opportunamente ottimizzate, per arricchire il contenuto. Si tratta di una scelta piuttosto apprezzata sia da utenti che dai motori di ricerca. Discorso simile per grafici e infografiche.

Gli embed invece, sono integrazioni di contenuti ancora più complesse. In tal senso è possibile inserire un video YouTube o una mappa di Google Maps, per consentire all’utente di avere dati e informazioni che vanno oltre il semplice testo.

Nota bene: tra le altre cose, gli embed hanno il vantaggio di prolungare il tempo di permanenza degli utenti, riducendo di conseguenza la frequenza di rimbalzo. Allo stesso tempo, alcuni di essi possono appesantire il caricamento della pagina. Arricchisci un tuo articolo con gli embed quanto, obiettivamente, è necessario.

Struttura e link interni

La già citata keyword research dovrebbe darti un piccolo vantaggio nell’organizzare la struttura del sito. In questo contesto poi, sta a te pianificare e gestire i link interni.

Se hai una certa padronanza dell’argomento trattato tutto ti verrà molto più facile, anzi, quasi naturale.

Utilizzare un link per un approfondimento o per trattare un tema limitrofo a quello dell’articolo che il visitatore sta leggendo, può rendere la sua esperienza sul tuo sito molto più appagante (e questo Google lo sa bene!).

Non dimenticare anche i link esterni: contrariamente a quanto pensano molte persone, a patto di gestire in maniera accurata l’anchor text e di dirigerli verso siti affidabili e di valore, sono tutt’altro che dannosi.

Refreshness: mantieni aggiornati i tuoi articoli

Una volta che hai impostato link interni e struttura, devi comunque calcolare che un articolo ottimizzato SEO non dovrebbe essere definitivo.

Il concetto di refreshness, ovvero di freschezza dei contenuti, è ormai ben radicato nella SEO moderna.

Tradotto a livello pratico, Google apprezza particolarmente gli articoli che non sono lasciati a se stessi ma che, con il passare del tempo, vengono aggiornati.

Tieni presente che, a parte il permalink, tutto può essere modificato e aggiornato del tuo articolo, compreso titolo, link, immagini e quant’altro.

Non solo: in questo modo puoi effettuare operazioni di ottimizzazione SEO anche mesi (ma anche anni) dopo la pubblicazione di un articolo.

La Call to action giusta nel posto giusto

Se la scrittura di articoli SEO ha come finalità non solo informare il visitatore, ma anche spingerlo verso una determinata azione, dovrai studiare strategie specifiche per ottenere tale comportamento.

Possono bastare semplicemente SEO e copywriting? Cos’è che può effettivamente fare la differenza?

Se la scrittura persuasiva e il posizionamento sono essenziali, anche una Call to action azzeccata.

La CTA, nella maggior parte dei casi, è un bottone (ma può anche essere potenzialmente un semplice link). Questo deve essere ben visibile e dovrebbe convincere l’utente a compiere un’azione precisa.

Attraverso una CTA puoi ottenere:

  • condivisioni sui social;
  • iscrizioni a una mailing list;
  • download di un lead magnet (PDF, video o quant’altro);
  • vendita di un bene o di un servizio.

A tal proposito font, colori, forme, posizione e qualunque altra caratteristica del testo/bottone sono fondamentali per ottenere risultati più soddisfacenti.

Non solo: anche in questo caso il copy può avere un’importanza strategica notevole nello spingere l’utente a compiere una determinata azione.

Per esempio, è di uso comune utilizzare l’imperativo o maiuscole per andare a lavorare psicologicamente sul visitatore, quasi imponendo l’azione.

Considerazioni finali

Google è un’azienda che lavora per offrire i migliori risultati possibili nelle proprie SERP.

Logo di GoogleIn questo modo, mantiene la sua posizione predominante nell’ambito dei motori di ricerca. Ha dunque tutto l’interesse del mondo di promuovere articoli e siti di qualità.

Usando la logica dunque, se proponi contenuti di qualità, dovresti essere premiato. In realtà, vista la concorrenza enorme e la mole gigantesca di lavoro del motore di ricerca, ciò non basta.

Con i consigli presenti in questo articolo, dovresti comunque riuscire a trovare indicazioni per realizzare dei testi con una buona capacità di posizionamento.

Applicare questa metodologia di lavoro su un sito integro, performante, ordinato e con struttura interna adeguata, può portare a buoni risultati (perlomeno nelle SERP meno affollate).

Non dimenticare poi, che vi è un’altro settore della SEO almeno di pari importanza, ovvero l’offsite.

Per concludere e sintetizzare in parole povere l’argomento, puoi essere un giornalista e scrittore come Giorgio Bocca o Indro Montanelli, magari un poeta come Giacomo Leopardi: in termini di posizionamento, non conta più di tanto la pura e semplice abilità di scrittura.

Se la tua opera non è strutturata in ottica SEO, con un progetto pianificato e organizzato per interfacciarsi con gli algoritmi di Google, difficilmente troverai spazio sulle prime pagine del motore di ricerca.

Una volta presa posizione poi, ovviamente, entra in gioco le capacità persuasive dello scrittore. Ma anche in questo caso, essere scrittori troppo abili a volte è persino uno svantaggio.

Conta, quella sì, la capacità di trasmettere certe sensazioni, di toccare certi tasti della psiche umana. Tutto ciò, in alcuni casi, contrasta con un testo pulito e piacevole da leggere ma che, a livello di inconscio, non riesce a far presa sul lettore.

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