Lavorare come freelance: vantaggi e svantaggi

Lavorare come freelance
Marco Ponteprino

Marco Ponteprino

Articolista, Copywriter, Newser, SEO ma sopprattutto appassionato di Web & Web Marketing.
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Lavorare come freelance è una via ormai scelta da molte persone, sia in ambito digitale che non.

Se anche tu stai pensando di intraprendere questa strada, o stai pensando di farlo, dovresti sapere che è costellata da gioie e dolori, momenti esaltanti e altri molto difficili.

Rispetto al lavoro dipendente infatti, stiamo parlando di un universo totalmente diverso, dove sei tu e soltanto tu padrone del tuo tempo.

Lavorare come Freelance online? Non è tutto oro quello che luccica

Inizio subito chiarendo un concetto, anche se forse per te può essere scontato. Lavorare come freelance può essere il paradiso o l’inferno: tutto dipende da che tipo di persona sei.

Come vedrai in seguito, questa soluzione può sposarsi perfettamente con il tuo stile di vita oppure diventare un vero e proprio problema.

In questa ottica, il desiderio di scappare da una situazione da salariato non deve offuscare la tua capacità di valutazione.

Anche i freelance hanno i loro problemi e, molto spesso, questi possono avere un impatto devastante sulla loro mente. E non sto scherzando.

Nonostante in molti pensino il contrario, questo tipo di lavoro non è adatto a tutti e soprattutto non è comodo come potresti pensare a un primo e superficiale sguardo.

Considerato che nella vita bisogna cercare di essere ottimisti però, voglio cominciare con i lati positivi.

Vantaggi dell’attività da Freelance

Come ho già accennato, se vuoi diventare Freelance preparati a una carriera lavorativa bipolare.

Gli enormi vantaggi, secondo il mio parere, risultano preponderanti. Ecco quelli principali con cui avrai il piacere di fare i conti.

Orari flessibili

Lavorare come freelance comporta innegabilmente una serie di vantaggi a livello di gestione degli orari.

Conosco professionisti che lavorano di notte, altri che prediligono il mattino. In alcuni contesti esistono persone che concentrano la propria attività in 3-4 giorni a settimana, per poi avere il resto del tempo libero.

Tutto dipende dal settore specifico in cui operi e da come riesci ad ottimizzare la tua produttività.

Richiesta alta e compensi maggiori (forse)

Soprattutto nel contesto italiano, stipulare una collaborazione con un freelance rispetto ad assumere un dipendente è vantaggioso per il datore di lavoro a livello fiscale.

Ciò dovrebbe ripercuotersi positivamente anche sul compenso orario del lavoratore (uso il condizionale non a caso).

Il freelance ha uno stipendio di solito più alto in quanto, come vedremo in seguito, ha anche degli handicap a livello contrattuale.

Di fatto, se sei un freelance con partita IVA e dotato di un discreto portfolio, saranno i committenti a venirti a cercare e non viceversa.

Con l’esperienza e offrendo una maggiore qualità, è poi possibile anche ottenere un compenso orario maggiore.

Se sei un SEO che lavora come freelance, ricordati che la formazione e gli aggiornamenti sono una parte imprescindibile del tuo lavoro.

Ciò ti permette non solo di guadagnare di più, ma eventualmente anche di avere più tempo libero e/o ore per aggiornarti e studiare in modo ancora più approfondito il tuo settore (approfondiremo questa tematica in seguito).

blogger articolista posta sul blog

I lati oscuri dei freelance

Essere un freelance online può portare a buoni introiti, ma nasconde anche insidie che pochi percepiscono senza esperienza sul campo.

Diamo uno sguardo ai diversi ostacoli per chi intende seguire questo percorso lavorativo.

Gestione di più lavori

Se sei un freelance avrai a che fare, o perlomeno dovresti, con più datori di lavoro.

Se questo è uno dei pochi modi che hai per poter rendere stabile la tua attività, devi anche sapere che vi è un rovescio della medaglia non da poco.

Gestire più committenti che, ovviamente, non considerano l’esistenza di altri, può essere molto difficile.

Come articolista, in periodi particolari come quello del Black Friday, ho un sovraccarico di richieste impressionanti.

Ognuno di loro pretende che le proprie commissioni abbiano priorità, dunque può essere difficile accontentare tutti.

Un po’ di sana organizzazione e strumenti specifici possono aiutarti ma, a seconda del tipo di settori in cui lavori, vi sono periodi dell’anno che sono inevitabilmente molto duri.

Divisione tra lavoro e vita privata

Se, come già detto, hai orari di lavoro flessibili, esistono tre possibilità a cui andrai incontro:

  • riesci a trovare i tempi giusti tra attività lavorativa e tempo libero (molto difficile);
  • diventi pigro, ti applichi sempre meno e fallisci;
  • esageri con il lavoro, con risultati devastanti per la tua vita privata.

La terza opzione è quella che, in molti casi, prende il sopravvento, rendendo l’esistenza del freelance un inferno.

Tutto ciò comporta a problemi che spaziano dai semplici sbalzi di umore al burnout fino alla sindrome dell’impostore.

L’incertezza economica

Un giorno sovraccarico di lavoro, il giorno dopo praticamente disoccupato: benvenuto nel fantastico mondo dei freelance!

Non ci sono contratti particolari che possono proteggere questa figura come avviene con il posto fisso. Operando online e avendo partita IVA però, è facile anche individuare diversi asset lavorativi per garantire un minimo di stabilità.

Formazione promozione senza sosta

Devo ammettere che, almeno in teoria, anche un dipendente dovrebbe sempre e comunque cercare di migliorarsi.

In questo contesto però, mantenersi in costante movimento è una necessità ancora più concreta. Curare un aspetto come il brand awareness è complicato, soprattutto perché nel frattempo non si può trascurare il lavoro “standard”.

Si parla di aprire un blog e aggiornarlo con costanza (non prendere come esempio il sottoscritto) . Almeno potenzialmente, mantenere aperti i canali su un paio di social network diversi: LinkedIn è quasi indispensabile, poi Instagram e/o Facebook).

Discorso simile per quanto riguarda la formazione. In molti contesti, non si smette mai di studiare. Che si tratti di corsi, webinar, libri o più semplicemente di “tastare il polso” del settore di tua competenza.

Negli ambiti meno tecnologici questi aspetti possono avere un peso specifico inferiore ma, secondo la mia opinione personale, non andrebbero mai sottovalutati comunque.

Nel campo di SEO, scrittura online e settori simili, considero un 15-22% della giornata lavorativa come votata a studio e aggiornamenti.

Freelance in Italia? TASSE!

Sì, è vero: c’è il forfettario. Al di là di tutto, iniziare un’ attività in Italia vuol dire fare i conti con una serie di problematiche e costi davvero impressionanti.

Una zavorra immensa che va a pesare sul tuo ’entusiasmo e, di riflesso, sui risultati che puoi ottenere.

Tutto ciò rende molto difficile avviare la propria carriera e, in ogni caso, non sono poche le complicanze da affrontare.

In questo senso, il consiglio è di affidarsi a un buon commercialista, che sia coscienzioso e che conosca in maniera approfondita il contesto dei freelance.

Io ho tagliato corto e sono andato a vivere all’estero, dove fiscalità e burocrazia sono ridotte. Allo stesso tempo, capisco che tu possa non sentirti di fare un passo così importante.

Anche se possono esistere agevolazioni o sgravi fiscali, mentalità e burocrazia italiana non premiano. Fai attenzione e muoviti deciso ma sempre con un pizzico di prudenza.

Blogger a lavoro su WP

3 consigli per vivere al meglio il tuo status da Freelance

Negli ultimi sei anni ho svolto questo genere di attività e, confrontandomi anche con diversi “colleghi”, ho potuto notare alcuni comportamenti che in questo contesto sono premianti.

1- Non farti sfruttare!

In primis, non svenderti. Sui vari forum e social puoi trovare offerte di lavoro oltre il limite della decenza.

Accettando questa sorta di contratti di schiavitù, svilisci la tua formazione e la tua intelligenza, creando un danno a tutta la categoria.

Nell’ambito SEO, sono richieste figure senza esperienza a cui è proposta semplicemente una fantomatica formazione e nessuna forma di retribuzione.

Ovviamente un mentore può essere molto utile, ma in caso di apprendistato valuta anche un tempo giornaliero congruo rispetto a tale status.

Nel settore della scrittura online vi è chi paga cifre ridicole o chi promette non meglio precisate retribuzioni in base alle visite.

Se non hai gli adeguati strumenti per verificare le stesse, molto probabilmente sarai truffato e riceverai molto meno del dovuto. Lascia perdere, fatti pagare alla consegna.

Insomma, se vedi che il gioco non vale la candela, non abbassare la testa.

Se cominci ad accettare mansioni sottopagate, entrerai in un circolo vizioso per cui sarai considerato quello economico.

Lavorare gratis per gratis, avvia una tua piccola attività online e cerca di mettere in pratica ciò che stai imparando tramite la formazione.

Arricchisci il tuo curriculum, non chi vuole sfruttarti!

2- Parola d’ordine: selezione

Esiste poi il caso contrario.

Mi è capitato qualche anno fa, dopo un lungo periodo di magra, di ricevere molte richieste di lavoro.

Preso dall’entusiasmo, ho accettato tutto. Risultato? Dopo qualche mese mi son ritrovato con il tunnel carpale.

Quando hai troppe proposte, fai selezione. Su questo tema, ti consiglio di dare uno sguardo all’articolo in cui ti spiego le mie tecniche per suddividere i lavori.

Ricorda una cosa: non è detto che un lavoro pagato di più ti permetta di guadagnare maggiormente.

Alcune mansioni richiedono meno tempo e, anche se retribuite di meno, si contestualizzano potenzialmente meglio nella tua giornata lavorativa.

3- Il lavoro non è tutto: trova il modo di staccare

Da quando mi sono concesso il “lusso” di un giorno intero libero a settimana, ho aumentato il mio ritmo nei restanti sei.

Dovresti fare la stessa cosa, anche se i committenti insistono o se hai una vagonata di richieste.

Trova un hobby, qualcosa che ti faccia staccare dal monitor del computer. DEVI resettare il cervello! Sul medio-lungo periodo, riuscirai senza dubbio a rendere molto di più.

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