Lettera di presentazione di un articolista: come proporsi nel miglior modo possibile

Lettera di presentazione
Marco Ponteprino

Marco Ponteprino

Articolista, Copywriter, Newser, SEO ma sopprattutto appassionato di Web & Web Marketing.
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La lettera di presentazione di un articolista è importante per convincere un committente a scegliere te rispetto alla folta concorrenza. In questo articolo voglio darti qualche piccolo consiglio per partire con il piede giusto.

Ho sempre pensato che una lettera di presentazione per chi si occupa di scrittura online, così come di altri professionisti, sia di vitale importanza per ottenere un lavoro o, quantomeno, lasciare una buona impressione delle proprie capacità.

Si tratta di un vero e proprio biglietto da visita che, a rigor di logica, andrebbe curato con particolare meticolosità. Ebbene, negli ultimi anni, ho scoperto che troppo spesso non è così.

Venendo a contatto con alcuni colleghi e non solo, mi sono accorto che alcuni aspetti vengono troppo spesso tralasciati, con consenguente riduzione drastica di ingaggio. Sia chiaro: errare è umano. Alcune imprecisioni sono figlie dell’inesperienza, altre dell’entusiasmo… in altri casi, forse, noi articolisti pecchiamo anche di presunzione!

Quali sono i più comuni errori commessi nella tipica lettera di presentazione di un articolista?

CurriculumDurante gli ultimi anni mi sono ritrovato sia da una parte che dall’altra della barricata: da una parte i brutti e cattivi committenti, dall’altra i poveri e sfruttati articolisti. Questa posizione privilegiata mi ha permesso di valutare entrambi i punti di vista, individuando equivoci commessi da entrambe le parti in causa.

Ovviamente in questo articolo mi concentrerò prevalentemente su chi risponde alle inserzioni, cercando dunque di catturare l’attenzione e, possibilmente, di ottenere un lavoro.

Come ci hanno insegnato da piccoli, salutare sempre

Sarò pignolo, sarò all’antica, ma se una persona esordisce semplicemente con “Sono Tizio…” senza salutare, già parte con il piede sbagliato. Francamente mi sembra assurdo che un soggetto si rivolga a un potenziale datore di lavoro in questo modo, eppure succede molto spesso.

Al di là di una questione di poca educazione, questo tipo di approccio trasmette un senso di freddezza nonché una sorta di distacco se non di vero e proprio disinteresse.

Evitare le domande stupide

Se trovi su un forum una richiesta di lavoro il cui thread è stato postato venti minuti prima, perché inviare una mail in cui chiedi se il posto è ancora disponibile? Spesso il committente ha fretta o comunque non vuole perdere tempo: presentati e basta, vai dritto al sodo!

Una volta, non troppo tempo fa, mi è capitato di cercare un articolista per “un paio di articoli a settimana” e, un candidato, si è praticamente limitato a chiedermi cosa intendessi con un paio di articoli. Evidentemente non era in grado di sintonizzarsi con me e quindi non era il caso di iniziare un rapporto di lavoro.

Leggere con attenzione l’annuncio e andare dritti al punto

Probabilmente il potenziale committente ha ricevuto decine di mail come la tua. Dunque la sua attenzione sarà limitata: cerca di andare subito al punto!

Mea culpa. Qui ci son caduto diverse volte anche io. L’inesperienza e l’entusiasmo, porta a rispondere al volo alle richieste di lavoro, anche per bruciare sul tempo la concorrenza spesso spietata. Anche se la lettera di presentazione di un articolista è ben fatta, può accadere che quella specifica commissione non sia sufficientemente pagata o tratti temi che non sono consoni allo scrittore.

In questo senso, risulta anche insopportabile chi si propone con una complessa lettera di presentazione, salvo terminare con una richiesta di denaro che non collima con il tariffario proposto da chi ha offerto il lavoro. Perché hai fatto perdere tutto questo tempo al committente quando l’annuncio specificava chiaramente qual è il compenso in ballo?

Questo tipo di approccio può essere usato, anche se in maniera azzardata, da chi ha grandi capacità e quindi sente di poter imporre il proprio tariffario. Nella maggior parte dei casi però, questo tipo di atteggiamento ha come unica conseguenza un viaggio di sola andata verso il cestino.

Diplomi e lauree servono a poco, mostra il portfolio!

La lettera di presentazione di un articolista è spesso un agglomerato di diplomi, lauree, corsi, seminari, stage, “medaglie al valore” e simili. Soprattutto se non si tratta di formazione strettamente legata alla scrittura in generale o al tema trattato, al committente interesserà davvero poco. Ovviamente ciò cambia in casi particolari, come se si ha a che fare con testate giornalistiche o piattaforme simili.

Un paio di esempi, inviando propri articoli già pubblicati, magari con tematiche attinenti l’area di lavoro in cui è stata proposta la commissione, possono invece essere gradite. Spesso i committenti chiedono degli articoli già pubblicati ma, anche nel caso contrario, proporre dei propri lavori sarà comunque una testimonianza molto apprezzata e valida prova che attesta le proprie capacità.

Non essere logorroici

Progetti e lavori sono un ottimo biglietto da visita, ma bisogna focalizzarsi maggiormente sulla qualità rispetto alla quantità

Mea culpa (parte seconda). Spesso c’è tanto da dire in una lettera di presentazione, ma non bisogna mai dimenticarsi che chi sta cercando un articolista, in fondo gliene importa poco della nostra vita.

Ovviamente avere competenze specifiche, magari con esperienze di lavoro come SEO freelance copywriter, può essere un bonus anche se non sono requisiti espressamente richiesti. Dilungarsi troppo in temi che hanno poco a che fare con la scrittura o con il tema per cui si viene assunti, risulta solo fastidioso e ridondante.

Una base imprescindibile per promuovere il proprio nome

Spesso si spendono parole su ciò che è il personal branding e si preparano curriculum vitae chilometrici (giuro che ne ho visto uno di otto pagine!), senza curare una fase importante come la lettera di presentazione.

Riuscire a rompere il ghiaccio nel modo giusto può essere essenziale, anche se poi alla fine non si ottiene il lavoro. Presentarsi con una lettera di presentazione, per un articolista, vale doppio rispetto ad altri ambiti. Si tratta infatti dell’opportunità di dare un piccolo saggio delle nostre capacità e di trasmettere un po’ della passione che ci ha spinti verso questo settore.

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