Guest posting e guest blogging: a cosa servono queste pratiche?

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Marco Ponteprino

Marco Ponteprino

Articolista, Copywriter, Newser, SEO ma sopprattutto appassionato di Web & Web Marketing.
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Il guest blogging è una pratica non solo diffusa ma, oserei dire, essenziale per ritagliarsi il proprio spazio sui motori di ricerca.

Negli ultimi anni, anzi decenni, Google ha cambiato in maniera considerevole i criteri per definire un buon sito e, tra di essi, i link esterni sono ad oggi un parametro fondamentale.

Se in alcune nicchie puoi raggiungere risultati più che accettabili con un contenuto esaustivo, in altri ambiti una buona link building è ormai imprescindibile.

Se vuoi credere alle favole e sperare di venire premiato solo per la qualità dei tuoi articoli, ho una brutta notizia per te: che si ammetta o meno, i guest post sono molto spesso “programmati” e in molti casi acquistati con tanto di fattura.

Il Web è ormai un universo troppo caotico e se, ottenere link naturali è sempre possibile, avrai bisogno di più certezze per ottenere risultati concreti.

Ma cos’è e come funziona un guest post? In questo articolo cercherò di esporti il mio punto di vista su questa pratica, cercando di esaminare i meccanismi che regolano tale pratica e il relativo mercato più o meno sotterraneo.

Il guest blogging sotto la lente d’ingrandimento

Quando si parla di guest post, si fa riferimento a un articolo pubblicato su un sito o un blog al cui interno è presente un link che direziona verso il tuo sito, sia esso verso l’home page che verso un qualsiasi altro articolo presente.

Questa pratica ha teoricamente due effetti: puoi ottenere una potenziale visita da chi ha visitato l’articolo in cui è il link e, allo stesso tempo, dimostrare ai crawler di Google che il tuo contenuto è apprezzato anche da altri produttori di contenuti.

Che si tratti di un naturale passaggio di visitatori o di un segnale per direzionare link juice agli occhi dei motori di ricerca, è logico che non tutti i guest post siano uguali.

D’altro canto, ricevere un link da un sito sconosciuto, magari appena aperto, rispetto all’ottenimento di un link da una testata giornalistica nazionale, ha un peso specifico diverso.

Si possono comprare/vendere i guest post?

Molto teoricamente no. Google si è espressa in maniera chiara a riguardo, minacciando vere e proprie penalizzazioni nei siti coinvolti nella compravendita di link.

A tal proposito, negli ultimi anni, il motore di ricerca ha effettuato diverse modifiche, non tutte con direzione univoca.

Ti basti pensare alla recente introduzione dell’attributo REL=”sponsored” che va a segnalare un articolo come contenuto sponsorizzato.

In parte un controsenso ma, sotto un altro punto di vista, dimostra come Google abbia capito quanto sia impossibile arginare il fenomeno.

Nel mondo reale poi, il guest posting è un’attività riconosciuta e che vede anche un giro piuttosto consistente di denaro.

Come ottenere guest post?

Se sei un Web Writer stai cominciando a promuovere il tuo sito attraverso guest post, puoi cominciare con un’attività piuttosto “soft”.

Ti basta infatti individuare siti attinenti o che trattano comunque argomenti limitrofi rispetto al tuo e proporti per fare degli articoli di blog gratis in cambio di un link.

In fondo scrivi già per lavoro: ripagherai i link con il tempo speso per la realizzazione degli articoli.

Se hai buone doti da PR e ti rivolgi a siti che trattano argomenti a livello amatoriale, potresti dunque riuscire a proporre un articolo con link senza altre spese/oneri.

Fatta una lista con tutti i potenziali siti interessanti, dovresti controllare che gli stessi abbiano alcuni requisiti. Per esempio, dovresti evitare quelli infettati da virus o penalizzati per ovvie ragioni.

Se non trovi piattaforme che trattano temi vicini al tuo, puoi optare sempre per piattaforme generiche.

Nota bene: non aspettarti miracoli sotto il punto di vista del posizionamento. La link building è un lavoro molto più complesso e, in queste righe, ti sto solo spiegando come iniziare a fare guest posting.

Ogni attività del genere andrebbe attentamente pianificata. Piazzando qualche link in rete è impensabile ottenere buoni risultati, soprattutto se intendi posizionarti su SERP di un certo livello.

Guest 1+1

Mi pare di notare, in rete una sostanziale diffusione del cosiddetto 1+1. Ciò si traduce con la richiesta, da parte del sito in cui viene ospitato il link, di offrire un guest post in cambio di un altro articolo.

In questo modo, chi fa richiesta ottiene il link, mentre il sito che offre lo spazio può comunque acquisire due articoli senza spendere tempo e fatica.

Questo modus operandi non è utile solo per il link, ma può aiutarti anche a sviluppare sinergie con progetti e persone che trattano argomenti simili a quelli del tuo progetto.

C’è poi chi richiede un compenso per pubblicare un link sul suo sito. In tal caso, muoviti solo se hai già una certa esperienza nel settore e sai cosa stai acquistando.

Che gli articoli del blog con link siano sul tuo sito o propongano un link verso lo stesso, il mio consiglio è di optare sempre per un alto livello qualitativo: nel dubbio, puoi sempre contattare un articolista per realizzare questo tipo di contenuti.

 

Guest post e anchor text

Non solo: quando si parla di guest post in Italia, troppo spesso noto la poca importanza data all’anchor text che costituisce il link.

Ancora una volta, questo ha valenza non solo per quanto concerne il CTR di un potenziale visitatore che stai “conducendo” verso il tuo sito, ma anche su come il motore di ricerca interpreta il link stesso.

Questa tematica è molto più delicata di quanto si possa pensare: per tale motivo, in futuro potrei dedicare un articolo specifico sulle “ancore” e su come esse influenzano il link juice.

Parola chiave naturalezza

Quando si parla di una campagna strutturata per conseguire il guest posting, la naturalezza è d’obbligo.

Ciò si ripercuote, per esempio, su:

  • ritmi di pubblicazione dei guest post;
  • varietà di anchor text;
  • distribuzione dei link nel testo.

A livello puramente logico, devi dunque ragionare così: se Google non vuole forzature riguardo il guest posting, non devi creare pattern facili da individuare.

Questo non tanto per oggi, visto che the big G è ancora facile da confondere, ma soprattutto in previsione futura, quando non sarà così facile aggirare gli algoritmi.

Come sempre però, dovresti ragionare anche in ottica user experience.

Un guest post sgrammaticato e/o di scarsa qualità può rendere poco attraente il potenziale click e danneggiare in qualche modo l’immagine del sito che lo riceve.

scrittura seo oriented

Cosa NON fare nei guest post

Ti ho appena accennato di come creare una strategia che non lasci pattern facili da individuare. In realtà non è l’unica precauzione da prendere per fare un lavoro eccellente.

Soprattutto quando hai pochi link in entrata, per esempio, evita di avere più guest post provenienti dallo stesso sito.

In seconda battuta, evita di creare circoli viziosi, scambiando link con un altro sito. Google non è così stupido: un link da sito A a sito B e un link da sito B a sito A è facile da individuare come un’attività innaturale.

Un errore che molti novizi fanno poi, è quello di non avere ben chiaro quale pagina va spinta. Un guest post con link che punta verso la home page può avere senso in alcuni casi, ma in molti altri no.

Questa operazione infatti, si può considerare come una semplice dispersione di link juice se non sai realmente quale keyword/pagina supportare.

Guadagnare con i guest post

Adesso prova a ragionare in maniera inversa. E se invece di essere la parte che ha bisogno di un guest post, fossi tu il proprietario di un sito che offre questo tipo di servizio?

Il guest blogging è una pratica molto diffusa e, proprio per questo motivo, sono diverse le persone che in maniera più o meno velata si propongono per tale servizio.

Se è vero che con un singolo sito, a meno di non avere una situazione particolare, è difficile riuscire a raccogliere somme considerevoli.

Esistono persone che hanno svariati siti (nell’ordine delle decine) e che vendono in maniera regolare guest post. Con questo lavoro riescono a racimolare cifre davvero interessanti.

Dunque, con un po’ di fantasia, esperienza e intraprendenza, potresti anche tu entrare in questa particolare nicchia di mercato.

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