Come rendere un articolo il più leggibile possibile

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Marco Ponteprino

Marco Ponteprino

Articolista, Copywriter, Newser, SEO ma sopprattutto appassionato di Web & Web Marketing.
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Per chi realizza contenuti online, rendere un articolo il più leggibile possibile è una necessità concreta. In un‘era caratterizzata dalla mancanza di tempo e dalla concorrenza spietata dei video, proporre testi facili da leggere e da assimilare è una vera e propria sfida.

Il rischio che un utente giunga sul tuo sito, grazie al lavoro di posizionamento, e poi interrompa la lettura dopo poche righe è molto alto.

Dunque, se intendi trattenere il visitatore e sperare di trasmettergli il tuo personale messaggio, è bene usare alcuni piccoli espedienti.

In questo articolo cercherò di suggerirti qualche innocente stratagemma per cercare di non annoiare il lettore e fare in modo che la sua attenzione resti elevata.

Rendi un articolo più leggibile, non spaventare il lettore!

Torno a battere su un concetto ormai conclamato. Video e immagini sono contenuti attualmente più efficaci rispetto al puro testo. Chi, come me, lavora con la scrittura online, deve farsene una ragione.

Un video su YouTube per esempio, è meno impegnativo da seguire rispetto a un lungo testo.

D’altronde preferiresti seguire un lungo tutorial con molto testo e poche immagini o un video che ti mostra a livello pratico cosa fare?

Inutile girarci attorno: se vuoi gareggiare con altri contenuti, devi rimboccarti le maniche conscio di partire svantaggiato.

Se non puoi batterli… diventa loro amico!

Riflettendo un attimo sulle tipologie di contenuti online, mi viene immediatamente in mente un ragionamento tanto semplice quanto efficace: perché scegliere?

I più comuni CMS permettono di integrare video e immagini nel testo. Dunque, creando delle connessioni logiche tra diverse tipologie di contenuti, si possono ottenere buoni risultati.

Non solo: spesso è possibile effettuare degli embed anche di Google Maps o altri servizi simili, al fine di arricchire ulteriormente un articolo.

Queste soluzioni, oltre a risultare “gradite” a Google, permettono all’utente di avere più strumenti a disposizione per assimilare il messaggio dell’articolo o meglio, per completarlo.

Anche se è vero che spesso queste aggiunte vanno a pesare sul caricamento della pagina il gioco vale la candela.

In tal senso devi avere l’accortezza di ottimizzare le immagini prima di caricarle sul tuo sito web.

I muri di scrittura

Per rendere un articolo leggibile però, non basta inserire un paio di immagini e un video all’interno del testo.

Questa operazione infatti, deve essere associata ad una certa estetica in grado di “accompagnare” l’utente durante la visita.

Se lavori in questo settore, saprai bene come l’utente medio non ha voglia di leggere. Questo significa che i suoi occhi scorrono rapidamente sul monitor o sul display dello smartphone, captando solo alcuni segnali visivi e poco di più.

La gente non ha pazienza di leggere: evita di spaventarla con dei poemi!

Con i ritmi della vita moderna, difficilmente un visitatore si prende quei 6-7 minuti per leggere interamente un articolo, anche se questo è di suo interesse.

Dunque, una volta compreso quanto sia difficile catturare l’attenzione di un visitatore, non ti resta altro che affilare le lame e trovare delle strategie adatte.

Il primo passo utile in questo senso è abbattere i muri di scrittura. Cosa significa? Beh, forse hai notato che “spezzo” molto spesso il testo in uno o due periodi.

Agli inizi lavoravo su blocchi interi di testo perché mi davano l’impressione di creare un contenuto ordinato… in realtà sbagliavo!

Quando si prepara un articolo (così come un video), va sempre fatto nell’ottica di chi ne fruirà.

In tal senso, spezzettare il testo rende meno duro l’impatto con lo stesso da parte di chi tende a non avere tempo o voglia di leggerlo.

Questa soluzione, utilizzata nell’ambito del copywriting, si adatta perfettamente anche a testi informativi e di qualunque altro tipo.

La potenza del grassetto

Bene, scorrendo rapidamente con lo sguardo su un testo, cosa cattura immediatamente la tua attenzione?

Il grassetto, come puoi vedere te stesso, è un jolly capace di calamitare l’attenzione del lettore. Anche l’utente più frettoloso infatti, viene inconsciamente incuriosito dalle parole in grassetto.

Ovviamente va utilizzato con parsimonia, visto che inflazionare questo espediente lo rende praticamente inutile.

Quando si tratta di scrivere news o testi informativi, questo può essere utile per fissare alcuni concetti base legati alla notizia.

Nell’ambito del copy invece, è un ottimo modo per enfatizzare una Call To Action o comunque trasmettere un messaggio molto forte al lettore.

Nota bene: negli articoli del mio blog, come puoi vedere, ho utilizzato un altro piccolo espediente per rendere il testo più vario.

Si tratta di un particolare tipo di quote ottenibile tramite shortcode che mi consente di inserire piccoli approfondimenti, considerazioni o semplici battute.

Ho adottato questa soluzione perché i temi trattati non offrono immagini particolarmente interessanti e volevo trovare un modo alternativo per “spezzare” il testo.

Ovviamente esistono tanti altri modi per rendere più “frizzante” un articolo.

Titoli e sottotitoli: tra estetica e SEO

Questo argomento è piuttosto delicato, in quanto causa una serie pazzesca di problemi a livello di SEO on site.

Prima di proseguire, vorrei puntualizzare un concetto importante: i tag H1, H2 e H4 non devono essere utilizzati semplicemente come abbellimento estetico.

Essi, infatti, contribuiscono alla realizzazione della struttura dell’articolo/pagina e hanno una grande valenza per quanto concerne l’on site.

C’è chi non li usa, c’è chi li piazza un po’ a caso per rendere più affascinante il testo. In realtà, per adattare visivamente questi tag ai propri contenuti testuali, è possibile agire sul codice CSS.

Va sempre ricordato che i vari sottotitoli sono chiari segnali che si inviano a Google rispetto cosa si sta descrivendo.

Nel caso tu abbia necessità di esaltare una porzione di testo, puoi agire direttamente sulle singole parole, ingrandendo il font o utilizzando il già citato grassetto.

Layout generale e leggibilità da mobile

Ovvio che a pesare sulla leggibilità dell’articolo sia anche una questione di layout.

In questo caso, è inutile sottolineare come scegliere un ottimo tema per il proprio CMS sia pressoché essenziale. In tal senso la scelta va sempre fatta in ottica responsive.

Gran parte degli internauti naviga attraverso il proprio dispositivo mobile. Tieni conto di questa informazione quando realizzi un sito o lavori sul suo layout.

Al giorno d’oggi infatti, la maggior parte di traffico proviene da fonti mobile. Al di là del fatto che Google sta gradualmente concentrandosi proprio in questa direzione, avere un sito piacevole da leggere su smartphone è un vantaggio considerevole.

In tal senso dunque, devi fare anche attenzione ad eventuali Call To Action, bottoni per la condivisione sui social e altri oggetti con cui l’utente può interagire.

Tutto deve essere “a misura di pollice” per facilitare l’user experience di chi sta visitando il tuo sito da mobile.

Leggibilità e posizionamento

Come hai visto con i tag dei titoli, leggibilità e posizionamento spesso si sovrappongono.

Devi tenere anche conto che, seppur non sia uno dei fattori più determinanti per quanto riguarda il posizionamento, il bounce rating (in italiano frequenza di rimbalzo), è un segnale captato da Google.

Questo parametro, ampiamente analizzabile tramite strumenti appositi come Google Analytics, viene utilizzato dal motore di ricerca per “intuire” quanto sia interessante il nostro contenuto.

Di riflesso dunque, diminuire la frequenza di rimbalzo mantenere un lettore con gli occhi incollati a un testo può portare, alla lunga, vantaggi più o meno consistenti a livello di posizionamento.

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